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benvenuta primavera

Lunedì 20 marzo 2023 è il giorno dell’equinozio di primavera, noto anche come æquinoctium, che in latino significa “notte uguale”. 

In Meteorologia la primavera inizia il primo giorno di marzo, ma la primavera meteorologica, si sa, non coincide con quella astronomica, cui fa riferimento anche il calendario. Dal punto di vista del calendario, la primavera infatti inizia in quel preciso momento in cui la Terra, nel suo moto di rivoluzione attorno al Sole, viene a trovarsi nella posizione in cui i raggi solari sono diretti perpendicolarmente all’asse terrestre: il momento noto come Equinozio di Primavera. Un momento che però può variare da un anno all’altro.

Ma la primavera non iniziava il 21 marzo?

Quest’anno la primavera inizierà ufficialmente alle 21.24 di lunedì 20 marzo: sarà questo infatti il momento dell’Equinozio. Ma a scuola non ci avevano insegnato che l’inizio ufficiale della primavera cade il 21 marzo? E allora come mai quest’anno la stagione primaverile parte con un giorno di anticipo? In realtà la maggior parte delle volte l’equinozio arriva proprio il 20 di marzo e non il 21. 

Il moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole infatti dura circa 6 ore in più dei noti 365 giorni, al punto da rendere necessaria l’introduzione dell’anno bisestile, grazie al quale il calendario rimane effettivamente allineato alle stagioni. Tuttavia quelle ore in più necessarie a compiere il moto di rivoluzione spiegano perchè l’equinozio non arrivi, tutti gli anni, sempre nello stesso momento. 

Sono poche insomma le occasioni in cui la primavera astronomica inizia davvero il 21 di marzo: l’ultima volta è capitato nel 2007, e per vedere nuovamente l’equinozio di primavera in tale data dovremo attendere addirittura il 2102! Ci sono poi occasioni rarissime in cui la primavera astronomica inizia addirittura con due giorni di anticipo rispetto alla data indicata dalla tradizione: nel 2044, ad esempio, l’equinozio cadrà il 19 marzo, e così assieme ai papà festeggeremo anche l’arrivo della stagione primaverile!

Pieno inverno: il contadino vigoroso
Trasporta le fascine della legnaia gelida
e batte i piedi contro il focolare.
Sul fuoco che langue getta i ceppi freschi
e ride perché la vampata spaventa
i suoi bambini. Eppure, primavera è nell’aria.
Cinta di erba gioia, verde sorridente.
E avanti indietro per il campo va il seminatore
e dietro a lui ridendo un ragazzino spaventa i corvi
Rapaci, coi suoi strilli. Allora il castagno si veste
Splendidamente, e sull’erba si piega il fiore cremoso
In eccesso odoroso.

(Oscar Wilde)

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festa del papà

Festa del Papà: come si festeggia nel resto del mondo

Da noi si festeggia il 19 marzo. Ma nelle altre parti del mondo come e quando si festeggiano i papà

Quando si parla di papà, tutto il mondo è paese anche se giorni e modi di celebrarlo cambiano da nazione a nazione. Ma allora come si festeggia la Festa del Papà nel resto del pianeta?

In Italia, ad esempio, siamo abituati a celebrare la Festa del Papà ogni 19 marzo, ma tale data è stato sancito dalla tradizione cattolica per far coincidere  la ricorrenza con il giorno dedicato a San Giuseppe, padre di Gesù. Lo stesso discorso vale quindi per altri paesi cattolici come Spagna e Portogallo.

FESTA DEL PAPÀ NEL RESTO DEL MONDO

Nei paesi anglosassoni, ma anche in Francia, Olanda, Ungheria e Perù, la Festa del papà cade la terza domenica di giugno e in quel giorno tutti i bambini portano ai loro padri  cioccolatini e piccoli regali in segno d’affetto.

Negli U.S.A, il giorno dedicato al papà ha poi una storia molto particolare.

Secondo la tradizione fu una giovane donna, Sonora Smart Dood, a impegnarsi perché venisse dedicata una festa anche ai padri. L’idea le venne durante un sermone in chiesa nel giorno della festa della mamma. Da quel momento Sonora lottò e ottenne che il 19 giugno 1910 fosse istituito il primo Father’s Day. La data non era casuale, poiché il 19 giugno compiva gli anni proprio suo padre, il quale, dopo la morte della moglie, si era trovato a crescere i sei figli da solo.

Nel 1966 poi il Presidente Lyndon B.Johnson proclamò il Father’s Day come festa nazionale da celebrare ogni terza domenica di giugno.

IN GERMANIA SI MANGIA… E SI BEVE!

In Germania, invece, la Festa del Papà coincide con il giorno dell’Ascensione, celebrato 40 giorni dopo Pasqua e si chiama Männertag o Herrentag, ossia “giorno degli uomini”. Nel clima di festa generale i padri tedeschi sono soliti girare con dei carri chiamati Bollerwagen (trainati da buoi o da altri uomini) e pieni zeppi di cibi tradizionali e bevande alcoliche.

Ancora diversa è la Festa del Papà in Russia, dove si predilige l’aspetto civico e politico dell’uomo impegnato a difendere la patria e i suoi cari. Questo giorno infatti si chiama “Festa dei difensori della patria” e cade il 23 febbraio. Dal 2016 però anche Mosca ha indetto una giornata simile a quella celebrata in Italia. L’obiettivo? Dare un’immagine sana e positiva del padre inteso come figura educativa.

Anche in Danimarca la Festa del papà è collegata ad una ricorrenza “civica”. Il 5 giugno è infatti sia la Festa del papà, sia il Giorno della Costituzione!

Moli paesi orientali come Giappone, India, Malesia e Singapore, si allineano all’abitudine del mondo anglosassone e festeggiano la terza domenica di giugno, ma non mancano le eccezioni.

In Thailandia ad esempio, i papà si celebrano il 5 dicembre, il giorno del compleanno del Re Rama IX (deceduto nel 2016), il “padre della patria” che regnò con autorità per oltre 70 anni. In questo giorno, i figli portano a nonni e papà un fiore di canna in segno di rispetto e virilità.

Tutt’altro spirito in Australia. Qui la prima domenica di settembre (che corrisponde alla loro prima domenica di primavera) i padri godono di sconti e offerte in molti negozi, mentre nella regione di Victoria è molto sentita la tradizionale gara di “Padre della Comunità Locale”

(dal web)

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blue monday

Il periodo immediatamente dopo Natale è quello dove è più facile provare tristezza e malinconia.

Uno studio scientifico ha calcolato, tramite un’equazione matematica, i motivi per i quali il terzo lunedì di gennaio sarebbe addirittura  il giorno più triste dell’anno

Di certo i lunedì non sono mai giornate così allegre, specie per chi lavora. Questa ricorrenza del Blue Monday ormai va avanti da circa un ventennio.

In alcuni Paesi questa ricorrenza viene presa molto sul serio: in Gran Bretagna tanti si assentano dal lavoro in questa data. 

Per risollevare l’umore, gli esperti consigliano di fare attività fisica, uscire con gli amici e concedersi qualche sfizio a tavola, nonostante le recenti festività.

(fonte web)

curiosità

Hai già tolto il Presepe?

Errore di chi non conosce la tradizione

Secondo la tradizione religiosa, il presepe dovrebbe essere tenuto nelle case fino alla celebrazione della candelora. Ecco come mai:

Con l’Epifania che ha portato a termine anche quest’anno il suo (ingrato) compito – quello di portarsi via tutte le feste – non resta che riporre negli scatoloni i vari addobbi di casa, in attesa del prossimo Natale. Le ghirlande tornano nelle loro buste di cellophane, candele e festoni sono rimessi nelle confezioni e i pezzi più delicati vengono incartati con la cura che richiedono gli oggetti preziosi.

E se per l’albero, la tradizione vorrebbe che venga disfatto dodici notti dopo il Natale , per il presepe esiste un’usanza ben diversa che prolunga la permanenza della capanna di Betlemme nelle case. Esattamente fino alla Candelora. Secondo la tradizione, infatti, le statuine dovrebbero rimanere esposte fino al 2 febbraio, data in cui nel calendario cattolico ha fine il tempo di Natale, a quaranta giorni dal 25 dicembre. Chi, dunque, ama gli addobbi e i simboli natalizi ha un’ottima ragione per posticipare le operazioni di disallestimento.

La Candelora celebra il momento in cui Gesù viene presentato al Tempio, una ricorrenza religiosa che ha come simbolo le candele a indicare la luce che illumina i popoli. In più, il 2 febbraio è il giorno della Purificazione di Maria che, come ogni neomamma nella tradizione ebraica, era considerata impura. Nei giorni successivi al parto, quindi, la donna non poteva accedere al Tempio di Gerusalemme dove poteva tornare per essere purificata solo una volta trascorsi quaranta giorni dal lieto evento.

Se, dunque, volgiamo dare davvero valore al senso più autentico del Natale e delle feste, dovremmo rispettare la tradizione e conservare il presepe fino agli inizi di febbraio. Un buon compresso – anche per le più che comprensibili esigenze di pulizia della casa – potrebbe essere quello di cominciare a togliere l’albero e le altre decorazioni, preservando invece il presepe o almeno la natività ancora per un po’

curiosità

Tradizioni natalizie nel mondo al gusto di caffè

Preparatevi per un viaggio emozionante attraverso le tradizioni natalizie nel mondo al gusto di caffè. In questo articolo faremo un giro tra alcuni dei Paesi che durante le festività natalizie si distinguono per le usanze più curiose dedicate, appunto, al caffè.

Tradizioni natalizie nel mondo: la Svezia

In Svezia il Natale è una festa molto sentita. Le celebrazioni iniziano il 13 dicembre in occasione della giornata dedicata a Santa Lucia. La tradizione vuole che le primogenite indossino un abito bianco lungo, con una fusciacca rossa in vita e sul capo una coroncina di rami di mirtillo rosso in cui vengono incastrate delle candele. Le ragazze intonano canti natalizi e offrono ai passanti dolci allo zafferano e, soprattutto, tazze fumanti di caffè.

Bûches de Noël, il dolce natalizio tipico della Francia

Famoso in Francia come il panettone in Italia, la ricetta del bûches de Noël si diffuse dopo la Seconda guerra mondiale. La versione originale prevedeva una pasta genoise farcita con crema al burro e arrotolata, poi ricoperta di cioccolato per simulare la corteccia.

Oggi, come accade per moltissime ricette, i pasticcieri francesi hanno sperimentato diverse ricette con varie creme. Nocciola, tiramisù, limone, frutto della passione e, una delle più gettonate, la crema al caffè.

Per le decorazioni si lascia spazio alla creatività e alla fantasia: dalle più semplici, per rispettare la tradizione, alle più originali, con l’aggiunta di cialde, piccole sculture di cioccolato, chicchi di caffè e molto altro ancora.

Tradizioni di Natale in Groenlandia: le feste Inuit

La notte di Natale in Groenlandia è forse una delle più suggestive al mondo. Nei villaggi Inuit le famiglie sono solite organizzare feste e farsi visita a vicenda. Si portano regali avvolti in carte dai colori vivaci che solitamente consistono in modellini di slitte, abiti artigianali, guanti realizzati con pelle di foca.

Durante queste feste si mangia e si beve molto caffè ed è tradizione che siano gli uomini a prendersi cura delle donne servendo loro il cibo.

Questi momenti di festa e condivisione prendono il nome di kaffemik. La tavola è imbandita con molte varietà di cibi, ma quello che non manca mai è proprio il caffè accompagnato da deliziose torte.

Due bevande al caffè tipiche del Natale americano

In America il Natale è una delle feste più celebrate durante l’anno. Si attende con trepidazione e ci si dedica agli addobbi con una passione sfrenata per i dettagli. Le case vengono travolte da illuminazioni e decorazioni di ogni tipo e si fa a gara con i vicini per il giardino più natalizio.

Tra le tante tradizioni natalizie spiccano quelle legate al mondo del food, in particolare le bevande al caffè. Del resto, sono proprio gli americani ad aver diffuso nel mondo una delle principali modalità di consumo del caffè: il caffè americano take away.

Anche per riscaldare le feste, magari durante una serata giochi o un film davanti al camino, gli americani hanno ideato delle gustosissime bevande a base di caffè, come lo Spiced Christmas Coffee, a base di cannella, brandy e cardamomo, oppure il Santa’s Christmas Coffee, con chiodi di garofano, cannella e zucchero di canna.